DUE DONNE OMONIME E MOLTO DETERMINATE
- Sharon e Attilio
- 7 nov 2021
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L'età rinascimentale e tardorinascimentale-barocca è stata segnata, a livello politico e culturale, anche da due donne appartenenti alla medesima nobilissima famiglia e recanti, oltre allo stesso cognome, anche uguale nome proprio.
Infatti nell"influente famiglia laziale dei Colonna spiccano due donne che portano entrambe il nome Vittoria. La più antica è nota soprattutto come poetessa, ma ha svolto un ruolo anche in campo politico; la seconda e più recente (ma di poco) invece si impone per la sua attività come reggente della potente Contea di Modica in Sicilia, ruolo che le permise di fondare una città che nel tempo è divenuta economicamente importante.
La prima Vittoria Colonna nasce a Marino, sui Colli Albani (i cui centri abitati sino denominati Castelli Romani) nel 1490 e muore a Roma nel 1547. Destinata a un matrimonio combinato per scopi politici, fra lei e il marito (marchese di Pescara) nacque un amore vero e intenso; Vittoria, però, rimase presto vedova, ma continuò ad amare profondamente la memoria del suo consorte, manifestando il proprio dolore in una parte delle proprie "Rime" di stile petrarchesco.
Ella visse una parte della propria vita nell'isola di Ischia, dove era stato celebrato il suo matrimonio, e là compose molte delle sue poesie.
Le sue Rime vengono divise in Amorose e Spirituali e dalla poetessa non erano state destinate alla pubblicazione, sebbene siano state rese pubbliche successivamente. Compose anche opere in prosa di contenuto religioso.
Questa poetessa cercò anche di mettere pace fra suo fratello e il Papa del tempo, e godette della stima e dell'amicizia di personaggi importantissimi del Rinascimento, fra cui Michelangelo Buonarroti, il poeta napoletano Jacopo Sannazàro, Annibale Caro che tradusse in Italiano l' "Eneide", e il grande Ludovico Ariosto, il quale menziona con ammirazione la Colonna nel proprio "Orlando furioso".
La seconda Vittoria Colonna nasce anch'ella a Marino, ma nel 1558 e muore a Medina de Rioseco (di cui fu duchessa), in Spagna, nel 1633. Figlia del viceré di Sicilia, sposò Ludovico III Enriquez de Cabrera, duca di Medina de Rioseco e successivamente conte di Modica. Anche questa Vittoria rimase presto vedova, ma in questa condizione rivelò tutta la sua capacità politica. Assunse la tutela dei propri figli e la reggenza dei feudi del marito, che mantenne sino a che il figlio maschio Giovanni Alfonso divenne maggiorenne.
Pur risiedendo in Spagna, fu in grado di amministrare e governare con abilità non solo i feudi spagnoli, ma anche la Contea di Modica. Si adoperò con successo per ridurre i tanti debiti della Contea: per ottenere nuove entrate ebbe l'idea lungimirante di costruire una nuova città nel territorio di Boscopiano, con l'estirpazione delle piante boschive e la destinazione della terra a colture produttive. Sorse così la città che reca il suo nome, Vittoria, tuttora capitale dell'agricoltura siciliana.
Dopo essersi ritirata a vita privata, Vittoria Colonna Enriquez si dedicò alla beneficenza verso istituzioni religiose; ella fu anche una collezionista di opere d"arte, come è stato messo in luce dallo studioso Paolo Monello.
Sharon Buffone
Attilio Leone

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