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MELODRAMMA, ORGOGLIO DELL'ARTE LETTERARIA E MUSICALE ITALIANA

  • Immagine del redattore: Sharon e Attilio
    Sharon e Attilio
  • 14 mar 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Sentendo parlare di "melodramma" potremmo rimanere spiazzati, a tu per tu con una parola di uso raro e perciò di significato oscuro. Se invece sentiamo l'espressione "opera lirica" ci rendiamo facilmente conto che essa si riferisce a quelle rappresentazioni teatrali musicate, nonché cantate da interpreti specializzati (soprani, tenori e via dicendo), che di solito si svolgono nei grandi teatri d'opera, quali il Teatro alla Scala di Milano, La Fenice di Venezia, e in Sicilia il Teatro Massimo di Palermo, il Massimo Bellini di Catania e il Vittorio Emanuele di Messina, senza dimenticare tutti gli altri, come il San Carlo di Napoli e il moderno Teatro Lirico di Cagliari, nonché quelli che sorgono nel resto del mondo, quale ad esempio l'Opéra National di Parigi. Quindi, anche senza essere esperti, intendiamo cos'è un'opera lirica, ma non cos'è un melodramma. Niente paura: le due espressioni si equivalgono, sono la stessa cosa. Semmai, possiamo dire che quando prevaleva l'espressione "melodramma" (nel Seicento e nel Settecento) il testo (cioè le parole) aveva un'importanza maggiore e un alto valore artistico, mentre dall'Ottocento in poi è prevalsa la denominazione di "opera lirica" e il ruolo principale è divenuto quello dell'autore delle musiche, mentre le parole hanno perso di importanza. Ma si tratta in ogni caso di un genere teatrale nel quale intervengono due categorie di artisti: il musicista e lo scrittore. Questo tipo di arte nasce in territorio italiano fra il Cinquecento e il Seicento (ciò spiega perché nella musica lirica molta terminologia è costituita da parole italiane). L'opera lirica consiste in una rappresentazione teatrale nella quale gli attori recitano cantando, e ciò richiede la presenza di interpreti specializzati, con determinate qualità vocali. Le vicende narrate hanno una loro trama, e il suono dell'orchestra accompagna la recitazione o si sviluppa anche in assenza di fasi cantate. Il più grande scrittore italiano di testi poetici per melodrammi è stato Pietro Trapassi, meglio noto come Pietro Metastasio, nato a Roma nel 1698, vissuto lungamente nella corte imperiale di Vienna. Ovviamente i musicisti di opere liriche non sono soltanto italiani, in quanto, oltre a Monteverdi, Vivaldi, Verdi, Bellini, Rossini, Puccini, Donizetti e molti altri, abbiamo anche grandi autori stranieri, come il tedesco Gluck e il francese Bizet. Più di recente è stato Franco Battiato a riprendere il genere del melodramma, con opere nelle quali il cantato si alterna al recitato. Di lui ricordiamo l'opera "Il cavaliere dell'intelletto", con testi del filosofo lentinese Manlio Sgalambro. Non deve sorprendere che dei testi poetici vengano messi in musica e recitati cantando: fin dalle origini poesia e musica sono state connesse fra loro. E la regolarità del ritmo poetico è, di per sé, un qualcosa di musicale. Non per nulla il cantante Fiorello, intelligentemente, ha interpretato in musica la nota poesia "San Martino" di Giosue Carducci.

{L'immagine riproduce l'interno del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo}.


Attilio Leone

Sharon Buffone


 
 
 

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