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L'ISCRIZIONE FUNERARIA DELLA VERGINE ZOE, SCOPERTA IN TERRITORIO DI ACATE

  • Immagine del redattore: Sharon e Attilio
    Sharon e Attilio
  • 4 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

La cittadina di Acate vanta una storia millenaria: ne sono testimonianza i vari ritrovamenti archeologici nelle campagne acatesi. Uno di questi è il ritrovamento dell’iscrizione funeraria della piccola Zoe. Risalente al VI secolo d.C. e ritrovata in contrada Ciciriello, essa è un reperto archeologico di notevole importanza. L’epigrafe del periodo bizantino siciliano testimonia la coesistenza tra paganesimo e cristianesimo. Infatti, si legge un’invocazione sia al Dio cristiano che agli dèi pagani ( da ricordare che le divinità latine si dividevano in “dii superi et inferi” cioè dèi celesti e dèi degli Inferi). La particolarità sta proprio nel citare entrambi. Quella della giovane fanciulla è un’iscrizione funeraria che riporta alcune caratteristiche tipiche di questo genere di epigrafe. In primo luogo troviamo il nome del defunto (in questo caso Zoe anticipato dall’apposizione vergine che indica ancora la fanciullezza), poi l’età (espressa in anni e mesi) e infine la formula – ammonimento che invita a non violare la tomba. Sulla lapide troviamo scritto in latino volgarizzato: SUPER LOCELLU UBE IACEO EGO BIRGO NOMINE ZOE CIQE MESA 3, AIURATI PER DEU E INFEROS, NEMIN VI LICEAT APERIA. IACE I PA TU. V S. Dopo un’attenta lettura, si notano la mancanza di alcune lettere e la presenza di una sigla (V S). La lapide è divisa in quattro parti da una linea verticale e da una linea orizzontale (cioè il reticolo dove dovevano essere inserite le lettere). L’iscrizione è riportata lungo i lati della linea verticale. La lettura va dall’alto verso il basso su entrambe le parti.  Ma cosa dice l’epitaffio di questa bambina vissuta alcuni secoli or sono? L'interpretazione è controversa, qui ne diamo una ipotetica: “Sopra il sepolcro dove sono distesa io vergine di nome Zoe di anni cinque e mesi tre, scongiuro Dio e le divinità sotteranee, che nessuno possa violarlo. Tu riposa in pace. Vivi sempre.” Giovanna Carbonaro  (con la partecipazione di Sharon Buffone e Attilio Leone). Fonti STANZIAMENTI NEL TERRITORIO DI ACATE DALLA PREISTORIA AL PERIODO GRECO- ROMANO. TESTO E FOTOGRAFIE DI ENZO IURATO (DA PP.17-18, P. 21) in CONTRIBUTI PER UN INVENTARIO DEI BENI CULTURALI DISTRETTO SCOLASTICO 53°, 1981 LE FONTI EPIGRAFICHE LATINE in STORIA ANTICA, COME LEGGERE LE FONTI A CURA DI LELLIA CRACCO RUGGINI



 
 
 

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