top of page
Cerca

La Chiesta Cristiana nel V, VI e VII secolo

  • Immagine del redattore: Sharon e Attilio
    Sharon e Attilio
  • 15 feb 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel VI, VII e VIII secolo d.C l'Italia e tutto l'occidente europeo subirono una gravissima crisi demografica, sociale ed economica. Infatti, l'autorità dello Stato era molto debole e nessuno si preoccupava di riparare le opere pubbliche (strade, ponti, edifici, ecc...) o di realizzarne di nuove. Inoltre si era creata una grande distanza fra i pochi ricchi e la massa di poveri, in particolare contadini; quasi dovunque l'agricoltura diminuiva e quindi mancava anche il cibo; il numero degli abitanti diminuì e i territori dell'Occidente venivano continuamente saccheggiati dalle invasioni straniere. In Italia, il regno degli Ostrogoti (che aveva sostituito quello di Odoacre) era stato abbattuto da Giustiniano.

In questa situazione difficile, l'unico punto di riferimento sicuro era la Chiesa Cristiana, che invece si stava rafforzando. In particolare si diffondeva un fenomeno religioso nuovo: il Monachesimo. Questo fenomeno consisteva nella scelta di vivere in solitudine per dedicarsi esclusivamente alla vita religiosa e alla preghiera; addirittura alcuni monaci arrivavano a trascorrere tutta la loro vita in cima ad una colonna e venivano chiamati "stiliti". A poco a poco, alcuni monaci cominciarono a vivere tra di loro in comunità, soprattutto in Occidente, mentre in Oriente prevaleva la vita solitaria. I monaci che si univano in comunità fondavano dei Monasteri.

Il monaco che organizzò in modo eccellente la vita nei monasteri dell'Occidente fu San Benedetto da Norcia, il quale scrisse la regola di vita che i monaci dovevano rispettare. Nacque così l'ordine monastico benedettino, che ebbe anche una parte femminile guidata dalla sorella di San Benedetto, cioè Santa Scolastica. I monasteri diventavano luoghi di protezione per i più deboli e per i più poveri e anche luoghi in cui venivano ricopiati i manoscritti antichi: infatti molte opere classiche si sono conservate grazie al lavoro dei monaci che le ricopiavano.

Nello stesso tempo, cresceva l'autorità del Vescovo di Roma, definito Papa, cioè Padre. Infatti il vescovo di Roma svolgeva una funzione importante, quella di tenere unita tutta la Chiesa. La sua autorità si basava sul fatto che il capo degli apostoli, San Pietro, era stato il primo vescovo di Roma, sul fatto che Roma era in teoria la capitale dell'Impero e sul fatto che la Chiesa romana possedeva dei territori sui quali esercitava l'autorità politica.

I due papi che rafforzavano l'autorità del vescovo di Roma furono San Leone I Magno (V secolo) e San Gregorio I Magno (VI secolo).


Attilio Leone

Sharon Buffone



San Benedetto da Norcia


 
 
 

Yorumlar


©2020 di L'oradistoria. Creato con Wix.com

bottom of page