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LA LETTERATURA DELLE ORIGINI NEL PURGATORIO DANTESCO

  • Immagine del redattore: Sharon e Attilio
    Sharon e Attilio
  • 8 nov 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Non tutti sanno che nel Purgatorio di Dante ci sono ben 8 versi scritti in corretta lingua provenzale (la famosa "lingua d'oc"). Tali parole vengono pronunciate dall'anima di Arnaut Daniel, uno dei principali trovatori (che sono appunto i poeti della Provenza).

Alighieri ci presenta 8 righe poetiche consecutive in lingua d'oc, legate fra loro secondo lo schema di rima incatenata proprio delle terzine dantesche; per di più, i versi in Provenzale rimano perfettamente anche con i versi in Italiano che li precedono e li seguono. Ecco il passo in questione:

- El cominciò liberamente a dire:

"Tan m'abellis vostre cortes deman,

qu'ieu no me puesc ni voill a vos cobrire.


Ieu sui Arnaut, que plor e vau cantan;

consiros vei la passada folor,

e vei jausen lo joi qu'esper denan.


Ara vos prec, per aquella valor

que vos guida al som de l'escalina,

sovenha vos a temps de ma dolor!".


Poi s'ascose nel foco che li affina. -


(Purgatorio, canto XXVI, versi 139-148).


C'è anche un'altra cosa da mettere in evidenza: in questo ventiseiesimo canto e nel precedente ventiquattresimo del Purgatorio stesso, il "ghibellin fuggiasco" ( come viene definito Dante da Ugo Foscolo) ci fornisce in pochi versi una sintesi della grande poesia in lingua volgare delle origini, dai provenziali agli scrittori della Scuola Siciliana, dai "Guittoniani" ( o Siculo-Toscani) al Dolce Stil Novo del quale lo stesso Alighieri fu uno degli esponenti. Tutto questo emerge dagli incontri con le anime dei poeti Bonagiunta Orbicciani (un siculo- toscano), Guido Guinizelli (Stilnovista) e, appunto, il provenzale Arnaut Daniel.


Sharon Buffone

Attilio Leone



 
 
 

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