LA STAGIONE VIVACE DEL NEOREALISMO
- Sharon e Attilio
- 8 nov 2021
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Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale sino agli anni Cinquanta del Novecento (possibilmente con qualche appendice posteriore) l'ambito culturale italiano viene segnato dalla corrente del Neorealismo.
Sembra che le origini di questo siano da ricercare in Francia (come del resto era accaduto per i suoi antenati ottocenteschi: il Realismo e il Naturalismo); altri ne rinvengono gli antecedenti in alcuni romanzi italiani dei decenni precedenti. Comunque sia, il Neorealismo svolge in Italia un ruolo significativo. In un secolo dominato dai movimenti artistici di derivazione decadente, tutti tesi a guardare dentro l'animo umano più che verso la realtà esterna e a esprimersi in forme velate e non facilmente comprensibili, l'esperienza neorealistica rappresenta una innovazione rispetto a tale tendenza dominante e un richiamo alle già menzionate correnti ottocentesche, che in Italia avevano prodotto il grande romanzo storico di Alessandro Manzoni e la stagione veristica di Giovanni Verga, Luigi Capuana, Federico De Roberto, Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo e in parte Grazia Deledda.
Generalmente, del Neorealismo si mette in evidenza la rottura con i decenni precedenti, quando la letteratura, anche per opportunità politica, aveva evitato di trattare i fatti e i problemi sociali, che invece costituiscono l'essenza delle opere neorealistiche. Ma a noi piace soprattutto sottolineare la già detta novità rispetto alle dominanti correnti di ispirazione decadente, che non solo sfuggivano l'osservazione del mondo che ci circonda, ma evitavano anche il linguaggio accessibile a tutti. Non che nel Neorealismo italiano manchino tendenze liriche e intimistiche che possano far pensare al Decadentismo "allargato", ma certamente si tornava a osservare la realtà e a scrivere per spiegare e far comprendere.
È opinione comune che il Neorealismo italiano abbia prodotto i suoi migliori frutti nel cinema, con le grandi pellicole che raccontavano le atrocità della guerra appena conclusasi e le condizioni esistenziali difficili nell'Italia del dopoguerra.
Nell'àmbito letterario, la corrente neorealista, oltre ad affrontare il tema della guerra ed altri contenuti, si specializza in particolare nel trattare la miseria delle regioni del Sud Italia: in quest'ultimo campo possiamo menzionare l'attività di Ignazio Silone, Francesco Jovine, Corrado Alvaro, Rocco Scotellaro.
Ci piace accostare al rinnovamento del Neorealismo anche "Il gattopardo", il grande romanzo storico del nobile palermitano Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato nel 1958, che getta una luce sulle vicende siciliane dal tempo dell'impresa dei Mille sino agli inizi del Novecento.
Attilio Leone
Sharon Buffone

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