top of page
Cerca

Un patto politico e organizzativo chiamato Feudalesimo

  • Immagine del redattore: Sharon e Attilio
    Sharon e Attilio
  • 9 mar 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel corso dell'età medievale, che va dal V al XV secolo, si afferma in gran parte dell'Europa un tipo di organizzazione sociale e politica che viene denominata FEUDALESIMO. In realtà si tratta di un sistema di rapporti tra i componenti dell'alta società europea, ma i suoi effetti furono generali e coinvolsero tutta la gente, non soltanto la nobiltà.

Elementi iniziali del  Feudalesimo li possiamo trovare in Occidente già negli ultimi secoli dell'Impero Romano: i grandi proprietari di terre avevano dei soldati per difendere le loro proprietà; i contadini, sotto Diocleziano, erano stati obbligati a rimanere nelle terre che lavoravano. Poi, da questi spunti iniziali, venne fuori un sistema sociale complesso che univa elementi di origine romana con qualche elemento di origine germanica.

In pratica, un re assegnava un BENEFICIO (cioè una terra, poi chiamata FEUDO) a un uomo di sua fiducia, il quale in cambio si dichiarava suo VASSALLO. Il vassallo si impegnava a essere fedele al re e a collaborare con lui, ad esempio in guerra; in cambio riceveva protezione e alcuni diritti e poteri: fare pagare le tasse al popolo, fare il giudice, arruolare dei soldati.

Questo sistema si sviluppò nel regno dei Franchi (posto tra Francia e Germania attuali) e si perfezionò con Carlo Magno (vissuto tra VIII e IX secolo) , che ai suoi fedeli collaboratori diede il titolo di MARCHESI o CONTI, concedendo loro delle terre. Questi titoli, insieme ad altri (DUCA, BARONE eccetera), indicano un certo grado di nobiltà.

Nel tempo, i FEUDATARI maggiori (cioè quelli che ricevevano il beneficio direttamente dal re) cominciarono a spezzettare le terre ricevute dandole in beneficio a dei feudatari meno potenti e si formò un sistema di rapporti molto vasto.

Il feudo rimaneva di proprietà del re, mentre i feudatari ne avevano soltanto il POSSESSO. Alla loro morte, la terra doveva tornare a chi gliela aveva data. Ma, divenuti potenti, tutti i feudatari ottennero il diritto che il possesso del feudo passasse ai loro figli. Per questo motivo, alla fine del X secolo, l'imperatore Ottone I cominciò a concedere alcuni feudi ai vescovi, i quali non si potevano sposare e quindi non avevano figli a cui trasmettere il feudo, che quindi ritornava poi all'imperatore.

Il sistema feudale si perfezionò dopo l'anno Mille e sopravvisse nell'Età Moderna fino all'inizio dell'Età Contemporanea (1800 circa), quando  le monarchie illuministiche, la Rivoluzione Francese e, infine, Napoleone Bonaparte smantellarono definitivamente questo sistema. Per esempio, in Sicilia il Feudalesimo venne abolito nel 1812.

Bisogna dire che i feudatari godevano di molti diritti, esercitando una forma di signoria sulle terre di cui disponevano (detta SIGNORIA FONDIARIA) e sui contadini (molti dei quali erano SERVI DELLA GLEBA, cioè non potevano abbandonare le terre che lavoravano). Quindi il Feudalesimo per molti secoli si accoppiò con il sistema della Signoria Fondiaria.

Infine, ricordiamo che in età medievale era presente la CURTIS, cioè un organismo economico e sociale praticamente autosufficiente, nel senso che vi si produceva quasi tutto ciò che serviva a chi vi abitava, e i rapporti di ogni Curtis con le altre erano molto limitati. A capo di ogni Curtis c'era di solito un signore feudale.


Attilio Leone

Sharon Buffone


castello feudale

 
 
 

Comentários


©2020 di L'oradistoria. Creato con Wix.com

bottom of page